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mercoledì 7 novembre 2012

LA SETA....

La seta è uno dei tessuti più pregiati che l’uomo riesce ad ottenere lavorando una fibra naturale proteica di origine animale.
Essa si ottiene dal bozzolo delle larve dei bachi da seta, il cui nome scientifico è Bombix mori.
La vita del baco da seta è molto breve, soltanto 45 giorni; esso nasce da piccole uova, si nutre di foglie di gelso e dopo circa 28 giorni inizia a costruire il bozzolo, dal quale sfarfallerà l’adulto. L’imbozzolamento richiede 3/4 giorni di intenso lavoro, durante i quali i bachi, attraverso le ghiandole seriche, emettono da una fessura situata sotto l’apparato boccale due “bave”: la sericina, un collante che darà consistenza al bozzolo, e la fibrina, una sostanza che solidificatasi a contatto con l’aria dà come risultato un filo serico, la seta, appunto.
Per ricavare il prezioso filo, il bozzolo deve essere raccolto prima della fuoriuscita dell’adulto, che spezzerebbe la continuità del filamento di seta rendendolo inservibile; esso viene immerso in acqua calda, dove esperti “tessitori” sapranno trovare l’inizio del filo per “srotolare” il bozzolo e dare inizio alle operazioni di filatura della seta.
L’immersione in acqua calda, oltre ad uccidere per soffocamento i bachi, serve anche per eliminare la sericina, trattamento che dà anche lucentezza e flessibilità al filo. La quantità di seta ricavabile da ogni bozzolo è scarsa: per produrre 1 kg di seta cruda occorrono circa 5.500 bachi da seta.
Gli allevatori hanno provato a variare la dieta del baco ma sembra proprio che, a parte le foglie di gelso, i bruchi abbiano gusti assai difficili.
Dopo tante prove, la miscela più appetita pare sia un miscuglio di aminoacidi e altre sostanze, che a tutt’oggi risulta però molto costosa.
La seta si ricava solo dai bachi, mentre altre sete naturali si ottengono da insetti non allevati: la seta di tussah è ricavata da una specie di insetti che si nutre di foglie di quercia; lo shantung è ottenuto dalla seta filata di due bachi che tessono un unico bozzolo creando un filo doppio davvero pregiato; il filo tessuto di alcuni ragni trova impiego invece in diverse produzioni industriali come i reticoli degli strumenti ottici.
L’avvento delle fibre sintetiche, come il nylon e il poliestere, hanno causato un drastico calo della produzione di seta, anche se a tutt’oggi rimane uno dei tessuti più preziosi.
Non smette di sorprendere come l’uomo sottometta la Natura al proprio fine e scopo, e cosa che spesso ci accade, come noi umani ci diamo “la zappa” sui piedi: l’allarme è stato lanciato dai bachicoltori già da qualche anno. Un nuovo fenomeno ha colto di sorpresa gli allevatori: dal 1989 alcuni bachi italiani, giunti alla fine del proprio stadio larvale, dopo essersi “ingozzati” per bene di appetitose foglie di gelso, non ne vogliono sapere di farsi il bozzolo, lasciando gli allevatori a mani vuote. Se i bruchi non tessono il bozzolo, ovviamente, non c’è seta da ricavare. Questo singolare sciopero sembra essere causato da una molecola contenuta in un antiparassitario usato in agricoltura, quindi non possiamo che dare la colpa a noi stessi.
E, come sempre, la Natura ci sorprende e ci fa sorridere: illusi, pensavamo di essercelo inventato noi, lo sciopero…

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